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brano
 
Svetonio
Vita dei Cesari I (Cesare),79
 
originale
 
[79] Adiecit ad tam insignem despecti senatus contumeliam multo arrogantius factum. nam cum in sacrificio Latinarum reuertente eo inter inmodicas ac nouas populi acclamationes quidam e turba statuae eius coronam lauream candida fascia praeligata inposuisset et tribuni plebis Epidius Marullus Caesetiusque Flauus coronae fasciam detrahi hominemque duci in uincula iussissent, dolens seu parum prospere motam regni mentionem siue, ut ferebat, ereptam sibi gloriam recusandi, tribunos grauiter increpitos potestate priuauit. neque ex eo infamiam affectati etiam regii nominis discutere ualuit, quanquam et plebei regem se salutanti Caesarem se, non regem esse responderit et Lupercalibus pro rostris a consule Antonio admotum saepius capiti suo diadema reppulerit atque in Capitolium Ioui Optimo Maximo miserit. quin etiam uaria fama percrebruit migraturum Alexandream uel Ilium, translatis simul opibus imperii exhaustaque Italia dilectibus et procuratione urbis amicis permissa, proximo autem senatu Lucium Cottam quindecimuirum sententiam dicturum, ut, quoniam fatalibus libris contineretur Parthos nisi a rege non posse uinci, Caesar rex appellaretur.
 
traduzione
 
79 A cos? grande disprezzo per il Senato, aggiunse una arroganza ben pi? grave. Infatti, mentre ritornava dalle feste latine tra acclamazioni eccessive ed insolite del popolo, uno della folla impose sulla sua statua una corona di lauro legata con un nastro bianco; allora i tribuni della plebe Epidio Marullo e Cesezio Flavo ordinarono di togliere il nastro alla corona e di mettere in prigione l'autore del gesto. Cesare, per?, furente, sia perch? l'allusione alla regalit? aveva ottenuto cos? scarso successo, sia perch?, come pretendeva, gli era stata tolta la gloria di rifiutare il regno, rimprover? severamente i tribuni e li destitu? dalla carica. Da allora non riusc? pi? a far cadere il sospetto infamante di aver aspirato anche al titolo di re, sebbene un giorno al popolo che lo salutava con il nome di re, avesse risposto di essere Cesare e non re e durante i Lupercali, davanti ai rostri, avesse rifiutato la corona che il console Antonio, a pi? riprese, aveva avvicinato alla sua testa; la fece portare, invece, in Campidoglio, nel tempio di Giove Ottimo Massimo. Inoltre, secondo diverse voci correnti, si accingeva a partire per Alessandria o per Troia, portando con s? le ricchezze dell'Impero, dopo aver spogliato l'Italia a furia di leve e aver affidato agli amici l'amministrazione di Roma; per di pi?, alla prima seduta del Senato, il quindecemviro Lucio Cotta avrebbe avanzato la proposta di conferire a Cesare il titolo di re, perch? nei libri sibillini era scritto che i Parti potevano essere sconfitti solo da un re.
 

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